Capitis Deminutio

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Buongiorno, nobile uomo vivo in corpo vivente di carne ossa e sangue. Oggi voglio orientare la nostra attenzione allo studio di un aspetto celato riguardante la scrittura al computer che utilizza sempre la capitis deminutio. Computer che tutti utilizziamo quotidianamente per scrivere o leggere tanti documenti di svariata natura.

Stampatello: Capitis deminutio

Forse non lo avrai notato ma, ora che te lo suggerisco, puoi vedere da te che i documenti scritti al computer sono sempre, o quasi, scritti in stampatello, mai in corsivo. Certo hai a disposizione migliaia di font ma quasi tutti in stampatello, quelli in corsivo li devi proprio cercare con il lumino.

L’astuzia è stata quella di creare dei caratteri in stampatello maiuscolo e minuscolo ma sempre stampatello. Questa è una cosa inconcepibile nella grafia, perché lo stampatello, in quanto tale, non può essere né maiuscolo né minuscolo, ma solo stampatello. Qualcuno obietterà che lo stampatello maiuscolo e minuscolo ha l’età della scrittura meccanizzata, che ne ha di fatto decretato, per necessità, la nascita. Tuttavia, poco importa di fronte a una scrittura che ha, almeno nella forma usata oggi, duemila anni.

Bene, mi dirai tu, ma questo cosa ha a che fare con la legge? Per capirlo dobbiamo fare un salto indietro ai tempi dell’antica roma. In merito a questo non mi dilungherò troppo, perché questo argomento l’ho già trattato in precedenti post (Dalla legge naturale al diritto, Storia del Diritto o il diritto di scegliere una storia), ai quali ti rimando per un maggiore dettaglio.
Voglio però ricordare qui i punti salienti. Nell’antica ROMA la ”deminutio” usata nei nomi indicava uno status politico preciso che vedeva tre gradi di autorità, per così dire. Troviamo in questo documento una buona sintesi. Del quale riporto fedelmente parte del testo:

Mutamento dello status delle persone: la capitis deminutio”

Gaio, 1,159-162: La capitis deminutio è un mutamento dello stato precedente. Ed avviene in tre modi: infatti la capitis deminutio può essere maxima, oppure minor (che alcuni chiamano media) o minima. La capitis deminutio è maxima quando uno perde insieme cittadinanza e libertà: come capita ai non censiti, che in base all’ordinamento censuario devono essere venduti … in analoga condizione sono le donne che, in base al senatoconsulto Claudiano, diventano schiave dei padroni di quegli schiavi con i quali abbiano avuto rapporti contro il volere e l’intimazione dei padroni stessi.

La capitis deminutio è minor o media quando si perde la cittadinanza, ma si mantiene la libertà: cosa che capita a colui che sia stato colpito dalla pena dell’esilio, l’interdictio acquae et ignis. La capitis deminutio è minima quando si conservano e cittadinanza e libertà, ma muta lo stato dell’individuo: cosa che succede a coloro che vengono adottati, alle donne che fanno la coemptio, a coloro che sono dati in mancipio, e a coloro che dopo la mancipatio vengono manomessi: tanto che ogni volta che uno viene mancipato o manomesso, altrettante volte incorre in una capitis deminutio”.

Adottato e mancipato

Letto quanto sopra provo ad esaminare le parole che io ho evidenziato, per maggior chiarezza, in grassetto.
Dimmi, a te suggeriscono niente?
Forse a questo punto avrai già capito che nel migliore dei casi il tuo nome adotta la minima deminutio riservata ai figli adottati e mancipati.

Quindi, come da “manuale del buon ricercatore”, indago sul termine mancipare e trovo: mancipare v. tr. [dal lat. mancipare, comp. di  «mano» e tema di capĕre «prendere»; v. emancipare] (io màncipo, ecc.), ant. – Vendere, cedere la proprietà di cose o persone secondo il modo della mancipazione: in alcuni istituti del diritto di famiglia romano la donna figura come oggetto mobile da mancipare. e dal Part. pass. mancipato, anche come agg. e sost., reso schiavo, posto in servitù o sotto tutela ed ancora: cosa, proprietà, cosa che è nel nostro legittimo possesso.
Il sostantivo mancipio si usa anche poeticamente per servo, schiavo da.

Reso schiavo

Direi che a questo punto ti sarà già chiaro cosa potrebbe essere accaduto a te da infante, se colleghi questa conoscenza con quella, a lungo esaminata, su gli “atti di nascita”. Qui posso solo aggiungere che, essendo “mancipato” (dalla corporation), sei stato dato in adozione e per questo il tuo nome-cognome è scritto con la capitis deminutio minima. Per questo, sul filo di questa conoscenza, se malauguratamente ti venisse in mente di rinunciare alla “cittadinanza”, allora incorreresti nella capitis deminutio media ma sempre restando nella condizione di mancipato adottivo. Cioè schiavetto adottato fin da bambino (rammentando anche il significato di bambino).

Scrittura al PC

Fatte le dovute premesse, ora posso collegarmi al discorso della scrittura al PC.
Per quanto tu ti possa sforzare, a meno che non ti sia ben chiaro quanto suddetto, non potrei scrivere il tuo nome al PC in corsivo minuscolo, al massimo in stampatello (maxima deminutio) minuscolo il che è sempre, dal punto di vista del corsivo, un carattere maiuscolo.
Su tutti i sistemi operativi in distribuzione potrai trovare dei font che sapientemente mescolano lo stampatello con qualche lettera apparentemente in corsivo, ma mai tutto corsivo, a meno che non ti scarichi e installi dei font ah hoc. In ogni caso ti sfido a trovare un qualche documento corporativo scritto in corsivo ad hoc. La ragione penso sia chiara anche senza sottotitoli.

Natività

Ora, poiché scrivo questo post in “aria natalizia” voglio cambiare (solo apparentemente) argomento, ponendomi questa una domanda.
Perché la cristianità ha sentito il bisogno di enfatizzare tanto la natività, al di là della giustificazione ufficiale?

Censimento

Senza un censimento non si può sapere chi nasce e chi muore in una certa area. Non mi sorprendo allora del fatto che l’ISTAT sia un istituto tanto importante nella corporation ITALIA.
Bene, secondo quanto ci è stato in-segnato (in > segnato? dove, all’interno del cervello forse?), il primo censimento di cui si abbia notizia nella storia moderna lo avrebbe fatto Erode. Questi lo indisse per utilizzarlo, a scopo non proprio benefico, al fine di massa-(sa)cr(e)are tutti i bambini nati nel giorno prestablito, onde evitare una certa situazione che bene conosciamo. Oppure, onde massa-sacro-officiare tanti bambini per onorare una sola nascita.

In ogni caso il primo censimento della storia si è concluso con un genocidio di massa. Va da sé che forse dovremmo guardare ai censimenti con un poco di sospetto in più, anche in ragione del fatto che sono “rafforzati” da una obbligatorietà di LEGGE corporativa.

Dicevo dunque che la ritualità natalizia vuole che la nascita di Gesù bambino (nota la deminutio) venga celebrata tutti gli anni.
Come sappiamo, ai tempi di ROMA, il Gesù Bambino, non venne “accidentalmente” censito e quindi scampò alla morte per mano dei romani. Non venendo censito, neppure cadde sotto l’ombrello di alcuna deminutio. Senza contare che la “tradizione” o culto volle che il padre fosse la divinità stessa della cristianità. Evito di scomodare tutta la questione della ripetizione nella storia degli stessi miti e leggende, si tratta di una questione piuttosto sdoganata.

Extra-giurisdizionalità

Fatto-stà che questo rito potrebbe ben affermare la totale extra-giurisdizionalità del Gesù Bambino, (sebbene stia usando la deminutio nello scrivere il nome che lo indica… vedremo tra poco il perché). Questa particolare extra-giurisdizionalità afferma la superiorità del DIRITTO DIVINO su ogni altra forma di diritto.

Questo DIRITTO fonda le sue origini sulla rappresentazione dell’incarnazione della divinità in un uomo. Questi, pur uomo tra agli uomini, non soggiace a nessuna forma di legge umana perché “divino ab origine”. Quindi, in quanto uomo muore, ma non senza incaricare un suo discepolo di fondare una chiesa che, stabilita questa prima fideiussione (o TRUST per chi preferisce), agisce per diritto divino e raccoglie il consenso del “bene” oggetto del trust tutti gli anni a Natale.
Ovvio tutto questo se tu ci credi e dai il tuo consenso.

CREDO

A questo andrebbe aggiunta l’indagine sull bolle papali e sul significato che assumono in detto contesto. Tuttavia lancio la proposta di studio-indagine, forse oggetto di un prossimo post, sul significato giuridico del CREDO e delle differenze tra il Credo di Nicea-Costantinopoli ed il Credo Apostolico.

Gesù Bambino

Poche righe sopra ho lasciato sospeso il motivo per il quale Gesù Bambino viene oggi scritto con capitis deminutio minor. La ragione è semplice: stiamo parlando di una finzione/rappresentazione completamente scollegata dall’uomo che intende rappresentare. Per questo anche la Santa Sede ha dovuto ridurre la figura di Gesù ad un nome rappresentativo senza sostanza, essendo Gesù morto, probabilmente, duemila anni fa.

Conclusioni

Sappi che la capitis deminutio assume un valore in termini giuridici anche per quanto riguarda i nomi di città, luoghi, aziende, stati, nazioni, etc. Con tutte le ovvie conseguenze che da questo fatto puoi dedurre. Infatti, un’azienda nasce, al pari di un infante, in un dato luogo e momento. Eccoti servita la “natività aziendale”.

In supersintesi, laddove un nome può indicare una “quale et unque cosa” senza per questo rappresentarla, un nome soggetto a deminutio di qualisvoglia natura è senza meno una chiara indicazione del fatto che ti trovi di fronte a una finzione giuridica. In-fatti non si può togliere o dare nulla ad una rappresentazione immaginaria avulsa dal reale.

Concludo, “trust-e-mente” (o tristemente  ) parlando, con tre riflessioni-affermazioni a beneficio di tutti: 1) La Una Santa Romana Chiesa, Cattolica ed Apostolica ha recepito, conservato, trasmesso, creato un corpus di leggi che fa impallidire qualsiasi assennato giurista e per questo ha un ruolo unico.
2) Nessun occidentale può pensare alla legge senza confrontarsi con questa ISTITUZIONE RELIGIOSA, poiché la profondità con la quale essa ha permeato al coscienza dell’uomo nei secoli è tanto grande da sconfinare, come direbbe Jung, nell’inconscio. Quindi non sottovalutare la “via della legge”, perché essa è un’affilatissima spada in forma della più sottile e introspettiva filosofia più sottile che si possa immaginare.
3)Ultima e terza affermazione-riflessione: l’etimologia di religione ovvero: RE-LIGARE, unire insieme: legame che unisce gli uomini nella comunità civile sotto le stesse leggi e nello stesso culto. Dove culto deriva da tributo di onore e di venerazione che si rende alla divinità, dove venerare deriva da fare onore con reverente e amorosa osservanza. Mi fermo qui altrimenti si fa capodanno…

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2 Responses

  1. mukti ha detto:

    bonjour, io vivo a Quart, attenzione alle parole. quart è in valle dora baltea
    .…..un giurista laico come Bartolo sentisse il bisogno di precisare che “universitas […] proprie non est persona; tamen hoc est fictum pro vero, sicut ponimus nos iuristae” (Prima super Digesto novo, commento al Digesto, libro 48, titolo 19). (, Propriamente parlando, non è una persona; Tuttavia, è immaginato come vero e proprio come noi assumiamo i nostri legislatori “)
    Heise ebbe la sorte di coniare l’espressione ‘persona giuridica’ (juristische Person), derivandola dalla più antica espressione ‘persona ficta’. Sviluppando le idee di costui, Savigny formulò per la prima volta il fondamento della teoria: senza positivo, egli sostenne, soltanto gli uomini avrebbero la capacità di essere titolari di diritti; ma il diritto positivo ha il potere (dato da chi?) di estendere questa capacità a qualunque altra cosa, elevandola così al rango di un soggetto di diritto che si aggiunge agli uomini (cosa impossibile in natura): a questi nuovi soggetti, creati artificialmente per una finzione voluta dal legislatore, doveva dunque riservarsi il nome di ‘persone giuridiche’.
    Anche dietro queste tesi (non teoremi) possiamo vedere una particolare cultura (quella di fottere gli altri)
    Si tratta piuttosto della cultura formalista che non a caso si manifestava in uno dei più radicali avversari dell’illuminismo e del giusnaturalismo, qual era appunto il Savigny.
    Per fondare la teoria tradizionale sulle persone giuridiche, Savigny infatti ricorreva a uno strumento del formalismo giuridico qual è quello della fictio iuris. E quando affermava che il diritto positivo ha il potere (dato da chi? Dalla sua perversione. im-positivo) di estendere la capacità giuridica a entità diverse dagli uomini e di creare così soggetti giuridici artificiali, egli in sostanza enunciava un canone ermeneutico ancora oggi accolto dalla dottrina giuridica che si professa fedele esclusivamente al diritto positivo.(pura nevrosi- diritto in tedesco Anspruch- Affermazione) Si tratta del canone (una balla papale) per il quale la fedeltà al diritto positivo richiederebbe anche la fedeltà alle finzioni in esso incorporate; (e senza tale fedeltà?) sì che le finzioni volute dal legislatore sarebbero vincolanti per gli interpreti della legge, nel senso che essi sarebbero obbligati a equiparare la finzione alla realtà quando l’equiparazione è imposta dalla legge. (e ci risiamo: quale?). ora rileggete attentamente questo breve testo e vedete con consapevolezza di quale imbroglio di parole si tratta, e su quale piano inclinato vi trovate, oltre a quelle piu evidenti che ho messo tra virgolette. prendete questa per esempio: …..”finzioni volute dal legislatore sarebbero vincolanti per gli interpreti della legge”…..(analizzate ogni parola e alla fine con.verres con me di quart che se era scritto pris-in-culi-nen-sianiciula , sarebbe o era o giunone per i romani, la stessa res .o no! ) Il termine giuridico poi non vuole dire una beata fava, un po come l ba-bau e, se tu non capisci una sola parola non capirai nulla di tutto il testo. Questo è un trucco molto noto ed efficace che utilizzano in tutti i trattati e le convenzioni. tutto il diritto è fatto in questo modo. se non vivi a quart , almeno presta attenzione e, se non ti fai le domande e ti leggi o LEGGI il testo da essere obnubillato , finirai inevitabilmente per con dividere un groviglio di immense fesserie e….buonanotte , la vola-mente-dores avrà vinto e ti dirà: non ascoltare le parole di Don Juan Matus. salut muktis

  2. marco ha detto:

    Buongiorno,
    riguardo la capitis deminutio, sarebbe interessante sapere dove sta scritto ufficialmente cosa significano i vari metodi di scrittura dei nomi e cognomi (COGNOME NOME, COGNOME Nome, Nome Cognome,…), facendo parte del diritto romano, si dovrebbe trovare in questo ma al di fuori di siti che parlano di autodeterminazione non si riesce a trovare questa informazione.

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