Storia del Diritto o il diritto di scegliere una storia

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Onorevole uomo vivo in corpo vivente di carne ossa e sangue nel precedente post ti avevo promesso un approfondimento sul filo che collega la Magna Carta all’istituto del Trust al Cestui Que Vie Act. Ci addentreremo quindi nei meandri della storia del diritto.

Accordi vincolanti 

Se ti chiedi cosa abbiamo io e te a che fare con questi “contratti” ti rispondo subito “nulla, assolutamente nulla” ed è proprio per questa ragione che ne parlo. Tuttavia, ci sono meccanismi giuridici occulti che pretendono, assumono, presumono, che io e te siamo “vincolati” da certi accordi, presumibilmente fatti da “famiglie reali” in tempi remoti con la “Chiesa di Roma” in nome e per conto nostro.

Infatti, ci sono certi atti, assunzioni, che tu non hai mai smentito. Essi pretendono di incorporarti alla Chiesa, vedi a questo proposito il CIC (Codex Iuris Canonici) al canone 96 (“Mediante il battesimo l’uomo è incorporato alla Chiesa di Cristo […]”). A causa di questi atti tu puoi essere venduto e comprato come una merce.

Riflessioni sul concetto di storia

Prima di proseguire vorrei portarti a riflettere sulla storia, per non inciampare in un assunto “temporale” davvero insidioso… nel quale io stesso sono inciampato più volte nel corso dei miei studi sulla legge.

Nello studiare la legge e la storia del diritto, siamo obbligati a camminare sul filo del tempo che va dal presente al passato, per capire come certe cose siano potute accadere e chi ne sia stato il responsabile. Questo tuttavia, in quanto obbligo, non è un movimento naturale, spontaneo. Come dissi in un “passato” post si tratta, piuttosto, di una necessità, dettata dal fatto che a un tratto ci siamo “svegliati” in mezzo a un’ arena di lupi, iene e sciacalli che hanno fatto del “diritto” il loro terreno di caccia.

La storia (la storia del diritto) è solo un ricordo

Nonostante questo fatto raccapricciante, tali individui, agenti in parvenza di legge, sotto le mentite spoglie di un presunto Stato, sanno molto bene che il “passato” con tutta la sua storia, tradizioni, avvenimenti, è solo un ricordo. Anche le sue vestigia, ancorché presenti, possono tanto confermare quanto smentire ogni cosa detta in un tempo, che ora non esiste più, da individui che ora non esistono più.

Il tuo consenso alla storia

Tutta questa “premessona” per rammentarti ancora una volta che, nonostante tutto, questo sistema di schiavitù in parvenza di legge dalle sembianze di stato, ha un estremo bisogno del tuo continuo consenso. Ovviamente il più possibile disinformato così che i suoi agenti possano sempre rinfacciarti il fatto che “ignorantia legis non excusat” (l’ignoranza della legge non è una scusa) omettendo ogni responsabilità sull’aver intenzionalmente e occultamente sempre promosso, con ogni mezzo a tuo danno, tale ignoranza.

Il meccanismo del consenso è davvero insidioso perché si presuppone, e neppure a torto, che un uomo che sia tale, sia responsabile del suo pensiero, parola e azione. Per cui, se dai un consenso, inconsapevolmente a tuo stesso danno, allora si presume che tu non sia un uomo responsabile ma piuttosto un bambino sprovveduto. Per questa ragione ancora bisognoso di delegare ad altri le proprie decisioni.

La Storia in quanto convalida del Diritto

Vengo quindi al nocciolo del post, ovvero la storia in quanto convalida del diritto in qualsiasi forma. Ti ricordo ancora una volta che non a caso uso alcune volte il lemma diritto e altre volte il lemma legge. Tanto per fare solo un accenno, converrai con me che la tanto declamata legge di gravità, porta una mela a cadere a terra senza che tu debba risalire alla storia dell’albero o della mela. Invece il “diritto” ha bisogno di continui riferimenti al passato per essere ritenuto valido. Apparentemente anche forme di diritto ritenute opposte tra loro, come quello codicistico e quello comune (meglio dire common law) necessitano di una base storica, di riferimenti continui al passato in cui talune leggi o usi hanno preso corpo, oppure in cui un precedente è divenuto legge.

La scolarizzazione come macchina del consenso

Capisci bene quanto sia importante una solida “scolarizzazione” per creare in te il giusto tipo di conoscenza, indispensabile a produrre il consenso voluto da determinati “poteri”. Dunque anche al consenso alla storia del diritto.

Devi essere convinto che la Repubblica Italiana sia uno stato di diritto eletto democraticamente dal popolo, e tu sai cosa è il popolo sei hai letto il mio post sulla sovranità.

Recentemente riflettevo sul diritto al lavoro (“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro […]” art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana). E’ davvero un diritto? A me sembra piuttosto un dovere, non un diritto. Un diritto potrebbe essere, semmai, quello di godere dei frutti del suolo e della terra di questo suolo (chiamato territorio) essendone nativi invece che pagarli profumatamente sotto forma di servizi. Dunque, l’art. 1 della Costituzione sembra enunciare il diritto alla schiavitù. Basterebbe ricordare che in fisica la misura per quantificare il lavoro è la quantità di energia consumata.

Dunque è necessario che la scolarizzazione crei delle credenze e nozioni da radicare in profondità nei “bambini” così che alla fine si convincano. Studiano una “presunta storia”, per esempio che il lavoro è davvero un diritto e non una schiavitù, che i padri fondatori hanno scritto per noi la costituzione, che la legge ci protegge, che lo stato siamo noi, che la Banca di Italia è la banca dell’Italia, che viviamo in democrazia, che c’è un dio buono che ci ama tutti, che l’amore evverrooooo (direbbe Venditti), etc.

La Magna Charta

Ora che la carrellata di luoghi comuni l’ho fatta anche io, arrivo alla Magna Charta, all’istituto del Trust e al Cestui Que Vie Act. Questa mattina mi ero quasi perso in una lunga ricerca a ritroso sulle origini della Magna Charta. Era mia intenzione dimostrare un collegamento effettivo tra questi sul filo di una ricerca storica. Mi sono tuttavia arenato a causa della totale discordanza tra le varie fonti su cosa sia questo documento e quali propositi avesse.

Opinioni discordanti

Stando alle fonti ufficiali questa “carta” sancisce meravigliosamente alcuni importanti diritti degli uomini, non solo nel regno inglese. Secondo altre consegna i territori della Corona alla Chiesa di Roma e ri-conferma la sudditanza di tutti i reali del mondo alla Chiesa di Roma. Altri ancora asseriscono che non fa proprio nulla, infatti tale accordo, sulla proprietà dei territori, fu fatto tra due parti, Re Giovanni e la nobiltà, sotto l’ombrello della chiesa che non avevano nessun titolo di proprietà sulle terre, essendo state prese con la forza nel 1066 da Guglielmo il Conquistatore ai nativi. Più o meno come se io te ci accordassimo sulla compravendita della torre di Pisa. Avrebbe qualche valore?
Beh, devi sapere che, secondo alcune forme di diritto commerciale, se rendessimo pubblica dichiarazione di quel contratto e nessuno vi si opponesse, diverrebbe valido (vedi Uniform Commercial Code per approfondimenti). In altre parole, se qualcuno ha un diritto che altri gli tolgono e questi non lo rivendica, lo perde.

TRUST

Poche righe sopra spiegavo come dal 1066, così ci raccontano, Guglielmo il Conquistatore stabilì che tutte le terre che aveva conquistato erano sue e le dava solo in “prestito” ai nobili a certe condizioni. Da qui nacque la concezione di TRUST nel mondo anglosassone. Potrei affermare che Il Cestui Que Vie Act nasce come una misura cautelativa, introdotta dai reali 600 anni dopo, per tutelarsi sulla perdita delle rendite sui territori pretesamente loro.

Istituto a carattere fiduciario  

Questo TRUST sembra arrivare nella nostra penisola circa 1000 anni dopo. Non ci raccontano però che i principi dell’istituto a carattere fiduciario (trust) erano già uno strumento usato a partire dal 1302.
In questa data fu emanata la Bolla Papale (Comunicazione ufficiale in forma scritta recante il sigillo del Papa) UNAM SANCTAM (Unica Santa) scritta da Papa Bonifacio VIII. Un secondo “trust”, creato sempre dalla Chiesa, risale a l’8 gennaio del 1455, cioè circa 150 anni dopo la Bolla di Bonifacio VIII. Questa seconda Bolla, la ROMANUS PONTIFEX (Il Romano Pontefice), è di natura testamentaria e fu scritta da Papa Niccolò V. A questa seguì, 30 anni dopo, il 21 giugno del 1481, la terza Bolla da Papa Sisto IV chiamata AETERNI REGIS (Re eterno) che si diversifica di poco dalla Bolla precedente, in quanto il “bene” concesso ai Re non era (ed è secondo loro) più la terra, ma gli “esseri umani” che abitano quella terra, i quali da quel momento verranno considerati degli incompetenti.

La Storia o una storia?

Tutto questo “pippone” è (una parte) della storia del diritto o “una storia” delle tante possibili? Tu non sei lì per verificare nulla. Tuttavia e di fatto ci sono poteri occulti che pretendono, per investitura divina, di avere la delega ad amministrare questo mondo, te compreso, in nome di Dio (maiuscolo questa volta).

Detti poteri pretendono altresì di aver delegato tale amministrazione alle famiglie reali quali quella inglese, spagnola e francese in primo luogo. Queste famiglie, da regnanti sui territori, si sono trasformate in banchieri regnanti sul denaro e ogni sua rappresentazione, ivi compresi gli Stati in parvenza di legge, concessi in obbligazione alle medesime. Pertanto, esse pretendono di avere la proprietà sul tuo corpo vivente fatto di carne ossa e sangue, nonché sulla tua anima e spirito per delega del Papato.

Bolle incontestate

Tutto questo perché le tre bolle di cui sopra hanno per prime stabilito una proprietà che sarebbe rimasta incontestata nel corso della storia. Gli esseri umani (non l’uomo), non reclamando il loro diritto a essere considerati uomini autodeterminati, passano dalla condizione di bambino a quella di schiavo. Taluni dicono che questa è la vera storia. Va bene, io l’ho raccontata molto alla spicciola perché non voglio darti, anche io, un’altra versione di ciò che è stato.
Voglio invece ricordarti che sono solo storie su storie ma è il tuo consenso a renderle reali.

Negare il consenso

Senza una lingua, senza la parola scritta e parlata non ci sarebbero. Senza la parola scritta potrebbero essere al massimo delle canzonette (sono solo canzonette, non mettetemi alle strette!!) recitate da un bardo per svagare il suo signore. Quindi evita il mio errore, non buttarti a capofitto sullo studio di testi su testi per capire cosa alcuni impostori stiano facendo o vogliano fare.

Allenati invece a negare il consenso a tutto ciò che ti viene presentato come una storia, un dogma, un insegnamento privo di riscontro esperenziale. Diventa sottile nell’esaminare ogni affermazione detta o scritta. Può anche essere vero che in un momento del passato i nostri genitori abbiano fatto certe scelte, nondimeno tu ora puoi re-clamare la tua autorità e togliere il consenso a determinati contratti, primo tra tutti quello di nascita.

Incorporato

Una riflessione finale sulla parola “incorporato” canone 96 del CIC. Incorporato deriva da “in corpo“, messo incluso nel corpo, corpus in latino. Corporazione a sua volta deriva da incorporare , e non devo qui aprire un’altra storia su cosa sono state le corporazioni. Infine la corporation è, nella accezione anglosassone, quel termine atto a indicare un’azienda di importati dimensioni (semplifico). Ti puoi ancora stupire dunque che la REPUBBLICA ITALIANA sia una corporation se, per delega, tutto è proprio iniziato con la tua incorporazione con la Chiesa di Cristo? Quanto è breve il passo dal costituire un annidamento di “incorporazioni“, successive a quella del battesimo, create per affidamento fiduciario a famiglie reali o gruppi bancari o Stati apparenti?

Organizzazioni della Chiesa

Voglio mostrarti ora un elenco storico risultante dalla ricerca di un’autorità nel settore, Frank O’Collins. Tra le varie organizzazioni della chiesa ha individuato per certo le seguenti:

Sedes Sacrorum, Holy See (Santa Sede)
Roman Catholic Church (Chiesa Cattolica Romana)
Christian Church (Chiesa Romana)
Imperial State religion of Christianity (religione di Stato Imperiale della Cristianità)
Catholic Church (Chiesa Cattolica)
Society of Jesus, The Company of Jesus (società di Gesu, Compagnia di Gesu)
The Company (La Company)
Mother Church (Madre Chiesa)
Roman Death Cult (Culto Romano dei Morti)
Magna Mater (Grandissima Madre)
Mary Cult (Culto Mariano)
Vatican Cult (Culto Vaticano)
The Papacy (Il Papato)
Roman Catholic Cult (Culto Cattolico Romano)
The Venetian Satanic Cult dm (il Culto Veneziano di Satana)

con un dettaglio: The Catholic Church

Holy Catholic Church (Santa Chiesa Cattolica), fu fondata nel 742 DC da Pipino il Breve, Carlomanno e Winfred con sede nella basilica di St. Denis, Paris. E’ capo della organizzazione il Vicarius Christi (Vicar of Christ) e capo corrente Papa Francesco con membri 1.2 miliardi nel 2012.

Holy See

Altri nomi: The Sea, Sedes Sacrorum, Santa Sede, De SS. (Il Mare, Sedes Sacrorum, Santa Sede, De SS.) , fondata nel 1250, papa fondatore Innocente IV, 1250 con sede principale al Vaticano, Rome. Capo della organizzazione Il Papa e capo corrente Papa Benedetto XVI. Creature 5.5 miliardi (2008).

Ricordi che nel precedente post ho riportato un estratto del Cestui Que Vie Act nel quale si stabiliva cosa fare in caso di assenza del cavaliere disperso in mare? E se quel mare fosse proprio The Sea? Ovvero disperso nella organizzazione detta “The Sea” perché incorporato a essa? Allora, forse, tu e io potremmo avere condiviso la stessa sorte di quel cavaliere fino a oggi.

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3 Responses

  1. edoardo ha detto:

    grazie mila per la risposta al mio precedente commento con la tua (mi permetto)solita precisione che accompagna tutti i tuoi articoli, leggendo mi rendo sempre piu’ conto che veramente nulla e stato lasciato al caso per ottenere il nostro consenso, partendo dalle piccole cose giornaliere….proprio l’altro giorno ricevo una telefonata che ancor prima di capire chi fosse dell’altro capo del telefono mi avevano gia’ chiesto se ero edoardo….etc etc e mi è venuto in mente il gioco dei nomi un tuo precedente post e ancor di piu’ mi sono chiesto quanto veramente ho capito che dietro quella etichetta edoardo….ci sia molo altro e quanto sia veramente importante stare in osservazione per non far partire risposte automatiche che regalano consensi!!!!
    grazie per questi articoli
    edoardo

  2. boris ha detto:

    Che dire…sono senza parole, ma affascinato dalle possibilità che si presentano individualmente!
    Un grande rigraziamento per questo tuo immenso lavoro!

    boris

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