Uomo di nome

Uomo di nome - homine nomine_quartattenzione.net

Homine nomine

E’ ora di capire la differenza tra un uomo reale e un uomo di nome. Ti ho detto che la legge è una astrazione, una rappresentazione del reale ma non il reale. Lo hai capito ne sono certo, tuttavia ora è il momento di capire in quale mondo tu vivi ora.
Vivi in una rappresentazione del mondo o nel mondo reale? Non dare per scontata la risposta per favore, ma analizza e rifletti. Non ti basta dire “io sono un uomo” per esserlo. Un uomo non è unicamente un corpo-mente, invece è, soprattutto, coscienza di sé nel mondo. Mi spiego meglio, onde evitare di cadere nel new-aging.
Nei post precedenti ti ho mostrato come la legge abbia “costruito” un mondo virtuale speculare al mondo reale su un dato territorio e lo abbia popolato di persone, ovvero di finzioni giuridiche che rappresentano gli uomini ma non sono uomini bensì il loro simulacro, uomo di nome (homine nomine).

Nomine Dei

Ora, capisci bene il motivo per il quale molte religioni vietano di riprodurre in qualsiasi forma immagini del dio e/o di dare a questo un nome. Questo divieto è, dal un lato una precauzione di natura commerciale, e dall’altro una necessità che sorge direttamente dall’idea di dio.

Mi spiego meglio. Un dio che abbia un nome e una immagine è rappresentabile e dunque è possibile inserirlo in un contesto virtuale di “diritto“. Questo è assolutamente contrario al principio stesso del diritto che pretende di avere, quale più alta origine, quella divina.

Ergo se da dio nascono le leggi, esso non può sottostare a esse. Le famose tavole della legge che dio avrebbe dato a Mosé palesano questo fatto. Tuttavia se proprio vogliamo parlare di dio un modo per dagli un nome c’è, occulto certo, ma efficace. Lo chiamo Dio con la D maiuscola. Ecco che, in questo modo, è soltanto un nome così come una nota cantante, Veronica Ciccone mi pare, prese il nome di Madonna, ma nessuno ha mai pensato che fosse la madonna.

Coscienza traslata

Conclusa questa parentesi torniamo all’uomo. Questo uomo, per non essere solo un uomo di nome (homine nomine), deve essere autocosciente, auto-consapevole, deve avere coscienza di sé. Cosa accade allora se la coscienza di questo uomo, con un artificio di legge, viene, fin dalla sua infanzia, traslata in un mondo virtuale nel quale questi si è identificato totalmente? Accade che abbiamo separato la coscienza dal corpo. Questi vivono un due mondi diversi, la prima in una bolla onirico rappresentativa, il secondo sulla terra reale.

Stanti così le cose possiamo dire che la terra è per la maggior parte popolata da zombie (perdona la parola forte), corpi senza coscienza né consapevolezza poiché queste sono state trasferite artificiosamente in un altro piano di esistenza. Potremmo dire che siamo di fronte alla separazione tra anima e corpo o tra spirito e corpo. Li cito entrambi perché non intendo discriminare ora sulle differenze tra questi ma solo evidenziare un fatto. Questa separazione è tanto marcata da aver creato una serie di credenze utili a mantenere lo status quo ma fallaci nel descrivere la realtà. La realtà è che esiste l’uomo nella sua interezza o l’uomo frammentato, l’uomo di nome (homine nomine) che, per questo motivo, si riduce a un umano o umanoide che vive sul piano terreno, e una coscienza-mente che fluttua in un piano virtuale soprasensibile.

Test: uomo separati dal nome

Fai per favore un test su te stesso adesso. Separati dal nome che ti hanno attribuito. Smetti di essere “giovanni” per un minuto, smetti di essere un uomo di nome (homine nomine), togli l’etichetta di giovanni da te e con essa la tua “professione” (anche di fede), il tuo ruolo nella società, ad esempio impiegato alla FIAT. Spogliati di tutte quelle infrastrutture che sospetti essere la virtualizzazione del mondo reale. Come ti senti ora? Cosa è rimasto?

Il mondo virtuale si regge sul passato e sul futuro

Vedi, se c’è una cosa inconfutabile, questa è l’immediatezza e l’atemporalità del mondo reale. Il mondo reale esiste solo “adesso”, non ci sono in esso tracce di passato o futuro. Anche le vestigia romane sono vere adesso, è il significato che dai loro a renderle vestigia, è la storia, è la memoria. Capisci? Il mondo virtuale nel quale sei stato confinato si regge sul passato e sul futuro. Tutti i registri, i documenti che ti riguardano, gli “ATTI”, si reggono sul passato.

Le religioni poi ti catapultano nel futuro di ciò che sarà o non sarà del premio o della punizione. Questi sono, guarda caso, gli strumenti usati dalla legge per affermarsi. Tutte le leggi al mondo sono nate e si reggono sul timore della punizione, in ultima istanza, quella divina. Ricordi quando abbiamo detto che il diritto divino pretende di essere al vertice della piramide della legge?

P.s. Piramide della legge? Piramide come quella egiziana? Dei faraoni dei? Piramide ripeto, può essere un caso questa immagine della legge rappresentata dalla piramide?

Il denaro

Parliamo di nuovo del denaro. Anche esso è una rappresentazione di qualche “cosa” reale, vero? Sarebbe meglio dire che avrebbe dovuto essere questo. Quindi anche il denaro è una virtualizzazione che appartiene al piano speculare alla realtà. Direi che è anche molto di più, è l’ascensore che porta la tua attenzione sul quel piano, sul piano dell’uomo di nome (homine nomine). E’ l’esca con la quale i pescatori di uomini si assicurano di popolare il loro mondo virtuale con la coscienza di questi uomini trasformati in zombie. Ora pronuncio il tuo nome tre volte. Senti come arriva dritto al cuore, ti senti chiamato in causa, non è vero? Vedi come è facile toccare la tua coscienza tramite la semplice astrazione del nome? Forse, in un certo momento del giorno, sovra pensiero, camminando urterai contro lo spigolo di un mobile e quasi non te ne accorgerai, ma se pronuncio il tuo nome … ti giri subito!

Uomo di nome: il tuo nome ti possiede

Quindi tu, come me, parti dalla condizione in cui il tuo nome ti possiede e non viceversa. Quel nome poi è a sua volta posseduto da una corporation che, sotto parvenza di legge, pretende di essere uno stato. Tutto questo è possibile grazie alla diabolica combinazione del tuo consenso inconsapevole con il meccanismo della registrazione.

In questo senso un astronauta, soprattutto quando la sua vita è in pericolo perché sparato nello spazio a grande velocità, è più vicino alla terra di quanto lo sia tu. In effetti un ottimo modo per riavvicinare la coscienza al corpo sono il pericolo, il dolore e, per l’ultima volta, la morte.

Dichiarazione di esistenza in vita

La corporation ITALIA mette a disposizione del “cittadino”, altra finzione giuridica, strumenti come la “dichiarazione di esistenza in vita”. E’ apparentemente assurdo questo. Come può essere necessario che un uomo debba sottoscrivere un documento,  e farlo registrare da un ufficio competente, per dare evidenza di essere vivo? Beh, appare meno strano quando sai che la corporation ti considera un morto che cammina, uno zombie. In questo caso, nel regno dell’assurdo, viene chiesto a un morto che vuole andare in pensione, di fare una dichiarazione di esistenza in vita. Voglio però specificare che questo tipo di dichiarazione può essere fatta con scopi e forme molto diversi tra loro.

Se Tizio, identificato con una persona, ovvero con una rappresentazione virtuale di sé, dichiara di essere vivo, commette un falso a ogni effetto poiché una rappresentazione del reale non è il reale e non può essere viva, nel senso biologico almeno. Quindi dire persona vivente equivale a dire pollo arrosto vivo. Si tratta di affermazioni contraddittorie in sé. Se invece tu, uomo vivo in corpo vivente di carne ossa e sangue dichiari di essere vivo avendo riunificato la tua coscienza e consapevolezza con il corpo le cose cambiano…

Voglio a questo proposito e per concludere fare una riflessione su alcune parole chiave. Quando muore una persona si dice che è deceduta. Oppure che ci ha lasciato o che è mancata o che è scomparsa.

Parole chiave

Per contro quando vai da un notaio o da un “pubblico ufficiale” si usa il verbo “apparso” o “comparso“. Una coincidenza? Penso al caso dell’atto di nascita. Il dichiarante “appare” dinnanzi “all’ufficiale di stato civile”. Non si esprime il concetto che sia andato là con le sue “gambine”, perché il dichiarante, un’altra rappresentazione virtuale, è una idea, un essere virtuale senza corpo. Quindi può solo apparire o scomparire.

Decedere e recesso

Analizziamo la parola decesso, dal latino decessus, andare via, dipartirsi da cui decedere: scomponibile in de-cedere, dove “de” indica allontanamento, e cedere il rinunziare ai propri beni, al possesso di qualche cosa. Quindi mi chiedo, quando la persona è deceduta chi ha rinunciato al possesso di cosa? Forse il registrante, la corporation che possedeva quella persona che, al momento della morte del corpo reale, cessa di essere un’obbligazione di valore e quindi viene restituita? Del resto, se cedere è rinunciare a un possesso e il “de” indica allontanamento da tale fatto. Questa sembra una contraddizione in termini a meno che, al contrario della supposizione precedente, chi decede sia colui che cessa di cedere il possesso del suo corpo alla corporation! Peccato che a quel punto sia morto! Forse il termine receduto sarebbe stato più appropriato. Il recesso si opera, ad esempio, da un contratto. Recessu, recesso, participio passato di recedere, ovvero ritirarsi. Leggo su un sito pretesamente istituzionale (che volutamente non cito): “La denuncia di morte è una comunicazione obbligatoria del decesso di una persona. La denuncia deve essere effettuata presso il Comune in cui è avvenuto l’evento”.

Denunciare vs annunziare

Interessante che anche alla morte come alla nascita, il diritto preveda una de-nuncia e non un an-nuncia. Sempre dando uno sguardo al significato delle parole, secondo etimo questa volta il “de” di denuncia indica il compiersi di una azione e nuntius è l’avviso. Se tuttavia ci rifacciamo anche al significato sopracitato di “de”, allora parrebbe che la denuncia sia allontanarsi dal dare una notizia, quindi mi chiedo se questo “de-nunzio” non significhi dare una notizia, allontanandosi dalla verità in essa contenuta.

Annunziare vuol dire recare novella, dare notizia. Dunque, se questa persona è un’entità virtuale, un uomo di nome (homine nomine) la denuncia del suo decesso è la denuncia di perdita del valore che la persona rappresenta, perché il corpo che garantisce l’obbligazione è morto. Ecco che la frase summenzionata, “la denuncia di morte è una comunicazione del decesso di una persona” può essere così esplicitata: la denuncia della morte di un “umano” viene fatta attraverso la comunicazione del decesso della persona a esso collegata.

 

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2 Responses

  1. Manuele ha detto:

    sarei curioso di approfondire l’argomento delle punizioni in ultima istanza quella divina. grazie.

    • QuartAttenzione ha detto:

      manuele, non capisco se la tua è una battuta o una richiesta. Tenendo valide entrambe ora ragiono sul secondo caso. Mi concentro inoltre sulla punizione minacciata dalla CHIESA CRISTIANO CATTOLICA DI ROMA poiché la legge di cui parliamo oggi è la legge che deriva da quella cultura come ben sai. Cultura che come sai in antichità ha minacciato pene eterne per poi passare al concetto di lontananza da “dio”, dall’amato come tipo di punizione più astratta. Oggi non credo di dire una una novità quando dico che il concetto di peccato è stato trasformato nel concetto di debito il che ha permesso di creare già qui in terra un vero e proprio inferno dei debitori senza attendere la punizione divina in cielo o in terra. Ora assistiamo alla fase tre, quella della disclosure extraterrestre che mette in luce la natura extraterrestre delle pretese divinità o credute tali dagli uomini. Interessante notare che il telescopio ottico più potente al mondo appartiene alla santa sede e si chiama LUCIFER, installato in Arizona (https://www.mondoturista.com/lucifer-il-telescopio-vaticano-sul-monte-sacro-agli-indiani-apache/), su un Monte sacro agli indiani apache…

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