ALT – Proprietà Privata! Prima Parte

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Oggi parliamo di finzioni giuridiche, di personalità giuridiche, di rappresentazioni legali, di soggetti di diritto, proprietà privata e di tutti quei mirabolanti artifici creati dalla mente per rappresentare il reale in modo da poterlo inventariare, registrare, catalogare, regolamentare, disciplinare, valorizzare, etc. Quante altisonanti parole per conseguire questo unico scopo.

Il Capitale

Recentemente ho letto, in “Moneta Nostra: Il manuale del giovane banchiere” di Marco Saba, una definizione di capitale davvero calzante, alla quale qui accenno soltanto. Consiglio la lettura del libro perché ricchissimo di informazioni utili all’uomo che cerca la conoscenza. Farò riferimento allo scritto di cui sopra per provare a formulare una descrizione di capitale che è… nient’altro che ogni cosa che si possa rappresentare attraverso un nome allo scopo di valorizzarla (in senso monetario)! Diversamente da quello che forse pensavi, il capitale non è il denaro che siamo abituati a scambiarci ma ciò che quel denaro rappresenta. Questo è il vero capitale. Potrei dire che una società capitalistica ha dato un nome e un valore a ogni cosa, ovvero ha monetizzato ogni cosa.

Caput capitis

Fatta questa premessa, non del tutto scontata, veniamo a noi. Ti sorprenderà scoprire alla fine della tua indagine, che anche tu sei diventato, a tua insaputa, un capitale. Ma non corriamo troppo, piuttosto vediamo il meccanismo un po’ più da vicino e per farlo iniziamo dalla parola capitale, dalla origine di questa parola. Caput capitis, ovvero la testa, ma anche ciò che è principale, da cui tutte le cose discendono (è buona norma dare sempre uno sguardo a etimo). Ti sarai già accorto che alla testa di una nazione c’è la sua capitale, ecco che torna questa parola ricca di significati manifesti e non. Potremmo dire con un sillogismo che a capo della lunga catena economica monetaria occidentale c’è il capitale ecco perché viene chiamata società capitalistica.
Qui inizia la parte interessante della storia: il capitale diventa “attivo” o fruibile quando, come ho detto sopra, è stato definito e identificato in modo univoco affinché possa servire da garanzia per la sua rappresentazione più comune, il denaro. Questo è vero solo per quella ristretta élite bancario-finanziaria che da lungo tempo pretende di possedere questo mondo. Per molti altri invece è vero il contrario: quando il loro capitale è stato definito cessa di essere davvero loro.

Proprietà privata

Ti faccio un esempio: l’accendino che hai in tasca. E’ tuo nessuno lo mette in discussione, se lo presti per accendere una sigaretta il tuo amico attento te lo restituisce prontamente. Non hai bisogno d’altro. Prendiamo invece un esempio opposto, la tua auto.

La tua auto…sicuro?

La tua auto ha un nome (la targa), un registro (al momento invero almeno due) nel quale è inventariata, registro che peraltro non è tuo, non è amministrato da te e sul quale non hai nessun accesso diretto o indiretto. Per comprare o vendere questa tua auto devi rivolgerti a dei “soggetti autorizzati”, per guidarla ti serve una licenza di guida, per possederla devi pagare una tassa. Se un tuo amico guidandola fa il “birichino”, tu pagherai le conseguenze perché questa auto è intestata a te. Intestata? cosa vorrà dire? che grava sulla tua testa come una spada di Damocle? Che poggia sulla tua testa? Hai già sentito parlare di prestanome ai quali vengono intestati beni che non appartengono loro così da mantenere celati i veri beneficiari e proprietari di tali “cose“? (Res in latino).

Inventariare, catalogare, regolamentare…

L’esempio dell’auto ti mostra come inventariare, registrare, catalogare, regolamentare, disciplinare, valorizzare questo oggetto lo abbia reso un capitale. Taluni direbbero anche un bene, ovvero una “cosa” della quale qualcuno beneficia. Anche tu in effetti, molto a latere, ne benefici potendo usarla per andare a lavoro tutti i giorni, ad esempio.
In “circolazione” ci sono così tante automobili ormai che considerarle un capitale non è più tanto remunerativo. Lo è invece regolamentare il settore agendo sugli intestatari delle automobili che le pagano non una ma infinite volte attraverso tutte le miriadi di tasse, da quella di proprietà a quella di revisione, alle tasse che si aggiungono al valore della benzina, dei ricambi, della manutenzione, della assicurazione etc. Questo intestatario mi sembra più un custode dell’auto che un proprietario. E cosa dire della casa e di tutte le tasse che ne gravano il possesso? Proprietà privata o intestazione?

Prestanome

E se tu fossi solo il prestanome al quale è intestata la casa? Solo il prestanome dell’auto al quale viene dato l’usufrutto e la custodia? Allora ecco svelato cos’è davvero una PROPRIETÀ PRIVATA! Si tratta di una proprietà che ti è stata privata, con un abile gioco di prestigio, lasciandoti solo il privilegio di comprarla, manutenerla e custodirla.

Il gioco di prestigio

Quindi ripassiamo insieme le tappe di questo gioco di prestigio:

  1. C’è una casa reale, vera fatta di mattoni e cemento o di pietra e calce o di legno.
  2. A questa casa viene attribuito un nome, ovvero appartamento in VIA DEL POVERO NUMERO 666 CITTÀ DEI BALOCCHI.
  3. Questo “nome della casa” viene quindi registrato in specifici REGISTRI PUBBLICI, quali il CATASTO, la BANCA DATI IPOTECARIA, il REGISTRO DEGLI IMMOBILI etc, intestandolo a un altro nome, il tuo nome (presumibilmente), anche esso registrato (non a caso).
  4. Queste operazioni non puoi farle tu direttamente, non puoi vendere o comprare questo “nome di casa”, ma devi passare da un Notaio, il quale si occuperà di fare tutte le opportune registrazioni e deregistrazioni della medesima.
  5. Ti viene detto che i suddetti registri sono pubblici, tuttavia tu non hai alcuna autorità di agire su di essi, se non attraverso l’intermediazione di “soggetti autorizzati”.

Hai notato il gioco di prestigio? tutti i tuoi obblighi (obbligazioni? ) sulla casa riguardano il “nome della casa”, non la casa. Si suppone una perfetta identità tra la “casa posta al NUMERO 666 in VIA DEL POVERO CITTÀ DEI BALOCCHI, FOGLIO CATASTALE N. … etc” e quella reale casa fatta di mattoni e cemento che hai costruito o pagato con il tuo lavoro. Dunque, questa tua PROPRIETÀ dipende interamente da un nome registrato in un registro, presunto pubblico, al quale però tu non puoi accedere direttamente.

Nomi, nomi, nomi…

Il nome di questa casa del resto è, esso stesso, creato usando altri nomi e numeri preesistenti, ovvero NOME DELLA VIA E NUMERO CIVICO che sono anche essi registrati, non da te, su mappe e fogli catastali che esistono da molto prima che tu nascessi. Il tutto all’interno di CITTÀ, COMUNI, REGIONI, STATI, NAZIONI, dove tutto è dettagliatamente e opportunamente inventariato, registrato, catalogato, regolamentato, disciplinato, valorizzato, in una parola  CAPITALIZZATO.

Chi c’è dietro?

Ma allora chi c@!xo ha capitalizzato tutto questo? Chi possiede i registri! E chi possiede i registri? Lo “STATO“, o presunto tale. E come? Creando moneta. E se chi crea moneta non è più il presunto STATO ma, per delega, un cartello di banche centrali come BCE e FED che nulla hanno a che vedere con lo STATO o presunto tale? Chi è il proprietario della tua casa, resa CAPITALE a garanzia della moneta emessa dalle BANCHE CENTRALI, siano essi DOLLARI o EURO?

Ah! Dimenticavo una curiosità! Lo sapevi che le banche centrali non sottostanno ad alcuna giurisdizione “nazionale”? Che il BIS, BANK for INTERNATIONAL SETTLEMENTS, pur essendo in SVIZZERA non è soggetta alla giurisdizione svizzera, e che nessun agente governativo che ci lavora ha titolo o autorità in quella sede ne alcuna autorità amministrativa o giudiziaria? IMMUNITÀ TOTALE.

E la garanzia…cos’è?

Come se tutto questo non fosse abbastanza, se vai a chiedere un prestito in banca e dai in garanzia la tua casa PRIVATA, ovvero dai in garanzia l’usufrutto di quella casa che già tua non è, la banca CAPITALIZZA questo tuo bene (beneficio… ricordi?). Sulla base di questa capitalizzazione crea del denaro scritturale, bada scritturale, che non è né moneta corrente né digitale. Te lo presta esigendo non un pagamento per il servizio di, letteralmente, digitazione di numeri sui suoi server, ma una restituzione della intera somma in moneta corrente creata a rappresentazione e garanzia del tuo “bene”, che in quanto tale già tua al momento dell’emissione.

Per ora mi fermo con il proposito di continuare, in un successivo scritto, questo approfondimento. Tuttavia ricorda che tutto ciò che è intestato, ovvero che pesa sulla tua testa, ti grava perché la tua testa è il capo, caput capitis, il vero unico capitale. La proprietà privata!

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3 Responses

  1. Giovanni ha detto:

    e’ tutto talmente interessante da far paura ma…a parte il comunicare realta che a volte sfuggono…un alternativa?…bellissimo l esempio dell auto, delle tasse e sappiamo essere illegali e…restiamo sempre fermi li… se si sa che e’ una frode, date uno spiraglio in una linea in cui lentamente ci toglimo da queste obbligazioni imposte… una speranza tradotta in una notifica o altro per iniziare…

    • mila solaris ha detto:

      Giovanni,presto inizierò a scrivere del come e del quando.Tuttavia devo fare molte premesse poiché in molti sono scivolati su questo percorso negli anni a causa di: conoscenza incompleta degli strumenti che usavano, mancanza di precisione nello scriverli, mancanza dell’energia necessaria per sostenere la sfida (per quest’ultima non posso fare nulla, ma paradossalmente è un aspetto importantissimo). Nessuno può negare quanto sia difficile capire anche un concetto già “digerito” quando il sonno e la stanchezza pesano sul groppo, ovvero quando l’energia è al lumicino. Se vuoi agire comunque da subito inizia a sostituire le parole persona, essere umano, individuo, cittadino con uomo nel tuo linguaggio corrente e scritto. Dillo a qualcuno a te vicino ed esortalo/a a darti un pizzicotto ogni volta che dici persona. Avrai una sorpresa! A prestissimo

  2. Jaguar ha detto:

    Ma quindi anche i miliardari (magari banchieri) che si comprano ville, macchinoni, megayacht, non diventano i proprietari dei beni? Non ne godono? Cosa se ne fanno di tutti quei soldi allora?

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